Massimo Giove è un fiume in piena. Intervista a tutto tondo del Presidente del Taranto a Il Nuovo Quotidiano di Puglia, di seguito le sue dichiarazioni:
“Società in vendita? Tilia lo ringrazio, ma non ho preso in considerazione la loro offerta. Dobbiamo partire in generale, però, da un presupposto fondamentale, che faccio da imprenditore e da tifoso. Dal primo punto di vista ho il dovere di vendere a chi fornisce garanzie solide e programmi seri: è un dovere non solo per me ma per il futuro del Taranto. Da tifoso aggiungo che venderò solo se si affaccerà un gruppo industriale importante, con risorse e programmi ambiziosi per il calcio e per la città che possa rappresentare un salto di qualità economico e sportivo rispetto al sottoscritto. So che non è un’ambizione facile da realizzare in una città depressa come la nostra ma se non si verificherà io sono pronto a continuare, più determinato di prima con l’intento di fare un campionato competitivo. Canonico e Campitiello? Sul primo mi sono già espresso: è un amico, abbiamo interessi aziendali in comune. Al momento sono certo che ha in mente solo il Bisceglie. Campitiello non ho il piacere di conoscerlo, mai avuto contatti. La società ha un debito significativo (Giove non vuole fare cifre, ndc) verso l’Erario la cui stragrande parte riviene da gestioni precedenti alle mie. Già molto tempo fa è stata concordata una rateizzazione a 10 anni con l’Agenzia delle Entrate (da indiscrezioni circa 90.000 euro, ndr) che stiamo puntualmente onorando. Aggiungo: nelle scorse settimane ho estinto anticipatamente alcuni impegni che risalgono alla gestione Zelatore-Bongiovanni (sempre da indiscrezioni, Giove avrebbe estinto in anticipo le rate residue del mutuo acceso per il ripescaggio del 2016, per circa 150.000 euro, ndc). Ad oggi la società non ha alcun contenzioso in piedi. Il debito gestionale e sportivo è interamente saldato ed onorato a scadenza: non c’è tesserato o calciatore o fornitore che avanzi un euro dal sottoscritto. Permettetemi una battuta: l’unico debito che devo ancora saldare sono i 4.500 euro di multe ricevute tra Altamura e Santa Maria Capua Vetere. Colpe? Certamente ho commesso molti errori, questo non l’ho mai negato. Innanzitutto ho sbagliato a fare troppi proclami di vittoria la scorsa estate, convinto com’ero di aver costruito una super squadra per vincere il campionato. E sempre sbagliato alzare le aspettative anche quando sei certo della bontà di ciò che stai facendo. Poi ci sono i tanti errori nel progetto sportivo, come purtroppo possono capitare in una stagione. Detto questo non posso rimproverarmi nulla in termini di risorse investite, di passione e di tempo dedicato al Taranto, di cui non mi pento perché l’ho fatto e lo faccio son spirito da tifoso”.